“Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte,
la mia e la tua sono fatte della stessa cosa.”
Emily Bronte
Il mio BePositive: Francesco
Il 7 maggio, data di oggi, nel mio calendario è cerchiata dentro un cuore rosso. Quando si tratta di parlare d’amore, non lo si può racchiudere banalmente pronunciando la stessa parola, è più naturale farlo sgorgare, vivendolo.
L’amore non ha una descrizione precisa, ma posso dirvi cos’è per me l’amore: il suo nome è Francesco.
7 maggio del 2009: insieme undici anni. Avevo 28 anni e lui 26 anni. Ancora prima di sposarci, la vita ha tracciato per noi solchi lungo la strada, dove l’uno ha sempre teso la mano all’altro.
Ci ha concesso tantissimi momenti di genuina spontaneità, ma ci ha proposto situazioni improvvise, forse troppe.
E se i primi anni per una giovane coppia dovrebbero essere i più idillici e spensierati, nella conoscenza reciproca, per noi sono stati rivelatori, di quanto il legame fosse realmente forte nelle difficoltà.
Il vero amore non è sempre stato arcobaleni, sole e magia.
Anzi, molto spesso l’amore ci ha invitato a sostenerci a vicenda, andare oltre i contrasti, parlando e affrontandoli, incoraggiando i sogni dell’altro, prendendoci cura di noi.
Il primo anniversario insieme, affaticato dalla prima prova, felice nello stare con Francesco e scontenta perché non vedevo i miei genitori, erano a Milano da tre mesi, mio padre si stava sottoponendo alla radioterapia. Anche quando la speranza sembrava lontana, io e Fra, ci siamo guardati negli occhi e detti, con fragile insicurezza: “Insieme lo affronteremo!”.
La felicità è raggiungibile perché si posa sull’amore, quello che si accoglie e quello che si restituisce.
Francesco mi ha fatto capire il vero amore, perché non è solo un’emozione euforica e istintiva.
Ma una scelta volontaria, un tragitto che prevede di esserci, nella buona e nella cattiva sorte.
Quante volte ho sentito pronunciare questa formula ai matrimoni di altri, e anch’io l’ho pronunciata con forte commozione al nostro nel 2015, comprendendo appieno il significato “in salute e in malattia”.
Vi posso confidare che il giorno delle nozze è un giorno straordinario ma ogni giorno è celebrazione perché scegliamo l’amore.
Nessuno di noi è perfetto, proprio per questo l’amore di oggi è più reale.
Quando le farfalle sono “svolazzate via” vedi chiaramente di aver accanto una persona, non più idealizzandola.
Tutto diventa nitido, allora, puoi davvero affermare e sentire l’amore.
Conoscendo l’altro, dove le tue preoccupazioni, le tue incertezze e fragilità, sono concrete proprio come le sue.
Ogni volta in cui mi sono sentita persa e confusa ho ritrovato la forza nell’amore scelto: Francesco.
Calva, senza sopracciglia, ciglia e con un corpo in trasformazione, Francesco con il sorriso e la sua dolce compostezza mi ha sempre detto: “sei bella sempre, perché per me sei Claudia”.
Per stare accanto a chi sta male ci vuole un amore penso grande, immenso e smisurato.
Francesco è l’amore fecondo, libero e totale. L’amore vero esiste, ma bisogna riconoscerlo e accudirlo.
Così, lo tengo stretto, riconoscendo l’amore nelle sue mille forme, si può manifestare in tanti modi e non per forza è come quello delle fiabe, ma conosco bene la nostra.
Il BePositive: #con te, con me: noi
Claudiasun
One thought to “Il mio BePositive: Francesco”
Meraviglioso Ami l’Amore vero