Amo la luce perché mi mostra la via.

 Ma amo anche il buio perché mi mostra le stelle.

O. Mandino

 

Luce e Buio

 

La vita è costituita di momenti intensamente luminosi in cui sentiamo di poter dare il meglio ed altri estremamente bui in cui sprofondiamo, ci sembra di non reggere quel momento.

Quando attraverso quest’ultimo, vorrei già averlo superato.

 

Come?

Parlo per me.

Per uscire fuori dal buio, ho bisogno di viverlo e di osservarlo. Proprio in questo momento. Questo è ciò che ho oggi: guardarmi dentro e fare amicizia con la parte cupa.

Brava nel ripetere parole, nel rappresentare immagini non ancora avvenute.  Non aver voglia di pensare e di creare. Di stare.

In certe giornate tendo ad esagerare e a esprimere: “non vedo via di uscita”.

In questo momento, dico “Errato”.

La vita è fatta di luce e buio, l’una non può esistere senza l’altra: entrambi mi stanno incoraggiando a vivere e ad evolvere.

 

Perché?

Da una parte c’è il dono (luce) e dall’altro l’insegnamento (buio), tutto questo per me si chiama esperienza.

La vita  quando ho la presunzione di capirla, sa come sorprendermi, mi fa apprendere un nuovo “paragrafo”, comprendere una nuova “lezione”, inteso come momento da imparare.

Ho riflettuto a “quanto voglio star bene”. Ma cosa vuol dire?

È una conquista giornaliera, una responsabilità, dipende dalle mie azioni, dal mio modo di riconoscere la vita e di interagire con me stessa e di conseguenza l’ambiente circostante. Sono l’unica persona da cui dipende il mio bene, perché se voglio star bene, non chiedo all’esterno, ma vivo ricordando a me stessa di esserci. Non parlo di felicità, perché è fatta di momenti discontinui, non è uno stato permanente la felicità quindi m’impegno a creare tanti momenti per star bene.

Il 21 giugno ha accolto il solstizio d’estate (compleanno del Bepositive!), il momento in cui i giorni sono più lunghi e le notti più corte, come a mostrare che in natura gli opposti si abbracciano in continuazione dando luogo ad una danza armoniosa.

Di conseguenza nel giorno più lungo si cela la parte non illuminata del giorno più corto, come a volermi ricordare la fluidità della vita, in continuo divenire.

Nel buio e nella luce, cerco di scoprire l’equilibrio tra ciò che mi alimenta e, allo stesso tempo, ciò che mi consente di andare avanti.

Ho trascritto questa frase nel diario, la lessi da qualche parte, la riporto:

“Dopotutto, siamo come gli alberi: se vogliamo toccare il cielo con la punta delle dita, dobbiamo avere radici forti che ci ancorano profondamente al terreno. E poi, lasciarci fluire seguendo le onde dell’esistenza”.

 

#Buio e luce: parte del Tutto

Claudia

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